domenica 3 settembre 2017

Pioggia, odori e colori.






LA PIOGGIA NEL PINETO.


Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri vòlti
silvani
piove sulle nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
 su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.

D'Annunzio racconta così la pioggia nel pineto, sono passati gli anni ed è cambiato il clima ma certe sensazioni sono le stesse, immutabili.

Abbiamo vissuto mesi di grande caldo, un'ossessione ci ha avvampato fino alle viscere, l'ossessione di non avere scampo, di vivere per sempre così.

In questa estate assolata il cielo era sempre azzurro metallico, mai una nuvola, mai un riverbero d'ombra consolatoria. 

Il paesaggio ai nostri occhi risultava piatto, il sole appiattiva tutto fino all'orizzonte ed il verde della natura era scolorito nel giallo savana, nell'aridità del deserto.

La pioggia di questa notte ci ha riappacificato con la natura, con il ritmo delle stagioni; il suo rumore ormai ci fa paura, ci fa sentire indifesi con la sua forza violenta. Ed invece questa notte era pioggia ristoratrice, temporale che acquietava l'anima.

Oggi è tornato un poco di verde ai nostri occhi, il giallo è gonfio d'acqua e scivola verso l'ocra scura.
Ma la sensazione più forte di questa mattina è il ritorno agli odori, ai profumi di fine estate che il solleone aveva cancellato.

Son tornati quei profumi della natura, i profumi dalle cucine delle case e dalle cassette di verdura delle frutterie.

Va via il caldo opprimente e torna il calore delle nostre giornate di sempre, torna a rivivere il cerchio della vita.

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